“La canapa figura degnamente tra le piante erbacee la cui coltivazione viene da secoli praticata nell’ascolano.
Molti comuni sono di antichissima tradizione canapicola, specialmente quelli del circondano di Ascoli e in modo particolare, il capoluogo.”
La fibra della canapa di Ascoli è considerata di qualità pregiata adatta alla fabricazione di tessuti casalinghi e di alta moda, nonché di tessuti per ammobiliamento e tendaggi.
Nell’ascolano la canapa ha inoltre il merito di aver fatto sorgere e sviluppare, già nel corso dell’800, l’industria delle corde nella vicina San Benedetto del Tronto.
Le origini della canapicoltura nel Piceno si perdono nel tempo: viene nominata già dalla fine del XIII secolo nelle cronache e negli studi basati sulle informazioni, seppure indirette, contenute negli Statuti Comunali.
Da queste ultime risulta tra il XV ed il XVI secolo, che la valle del Tronto costituisce nelle Marche il maggiore polo di coltivazione della canapa (pari solo a quello dell’area di Fiuminata, Mc) con sistemi già attivi di coltivazione.
Nel XVI secolo si assiste nel Piceno ad un cambiamento radicale del paesaggio agrario: cominciano a diffondersi i contratti di mezzadria ed il podere è la nuova struttura produttiva, tendente all’autosufficienza e pertanto caratterizzata dalla policoltura.
Anche le grandi vicende politiche europee favoriscono le coltivazioni da fibra come la canapa ed il lino.
Durante il Regno italico napoleonico si pone la necessità di sopperire alla mancanza, a causa del blocco continentale del cotone estero.
Nel XIX secolo con la riapertura ai commerci, la coltivazione della canapa aumenta anche a scapito del lino marchigiano, che non regge ai concorrenziali prezzi dei filati stranieri.
Nelle Marche, come nel resto d’Italia il Settecento segna il perfezionamento della policoltura poderale: in particolare verrà favorita l’introduzione di colture come la canapa, determinando un significativo ampliamento della gamma di attività economiche del podere.
In ciascun podere viene coltivata la canapa, destinata ad usi prevalentemente tessili, e che i coloni curano in tutte le fasi di lavorazione, dalla semina alla tessitura dei telai casalinghi.
E’ proprio nell’800 e nel corso del 900 che la canapa diventa, nel circondario di Ascoli, una delle principali colture assieme al frumento ed al granoturco.
Isaia Baldranti nel 1901, in un opuscolo agronomico dedicato, afferma che “in tutte le colture ascolane, la canapa è la meglio seguita”.
All’inizio del secolo si assiste nel Piceno ad un costante incremento della sua produzione fino al 1925, anno dopo il quale, è destinata a diminuire. Verrà in ogni caso istituito l’Ente Economico Fibre Tessili per diffondere e promuovere la coltivazione della canapa.